Quanto costa allaccio luce e gas?

Aggiornato il: 16/06/2020
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 16/06/2020

Attivare una fornitura di luce e gas per la prima volta richiede l'esecuzione di una procedura ben precisa, che differisce a seconda che si voglia procedere con l'allaccio della luce o con quello del gas.

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Di seguito saranno elencati i dettagli relativi all'attivazione di luce e gas e i relativi costi che è necessario sostenere per portare a termine l'operazione.

Come si richiede l'attivazione di luce e gas

Il mercato libero dell'energia e del gas naturale ha fatto sì che chiunque sia interessato all'attivazione di una fornitura di luce e gas debba rivolgersi direttamente alla società che è stata scelta per la sottoscrizione di una determinata tariffa.

Per trovare la tariffa che si adatta meglio a ciò che si sta cercando, basterà utilizzare il comparatore di tariffe di SOStarife.it, che permette di consultare tutte le offerte disponibili e le caratteristiche che le contraddistinguono.

Quello che emerge fin da subito è la possibilità di risparmio garantita dalle promozioni luce e gas dei fornitori operanti nel mercato libero rispetto ai costi del mercato tutelato.

Si potrà inoltre notare che ci sono promozioni riservate a chi effettua il passaggio da un altro fornitore, mentre altre possono essere attivate in caso di nuova attivazione del contatore.

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Come funziona l'attivazione del contatore della luce

Dopo aver selezionato il gestore con il quale sottoscrivere un contratto per una fornitura di luce e gas, si dovrà firmare l'offerta vera e propria. Al termine della sottoscrizione, il fornitore invierà al distributore la richiesta di attivazione del contatore, che dovrà essere assolta entro 5 giorni lavorativi nel caso di una fornitura di luce.

In questa fase, saranno richiesti i seguenti documenti:

  • la carta d'identità dell'intestatario della fornitura, oltre che il suo recapito telefonico e il suo indirizzo email;

  • una bolletta della luce, per individuare il profilo di consumo e la potenza da comunicare al fornitore, che in bolletta viene indicata con la voce “potenza contrattualmente impegnata";

  • il codice POD o il numero cliente presente sul display del contatore;

  • se la casa in cui viene attivata la nuova fornitura è la residenza oppure no;

  • l'IBAN, nel caso in cui si scegliesse di pagare la fornitura tramite domiciliazione bancaria.

I tempi di attivazione della fornitura di luce

In base a quanto detto, quindi, la fornitura di energia elettrica viene richiesta al venditore, ma è il distributore che si occupa della sua attivazione, tramite un comando che viene inviato dalla centrale di controllo per i contatori elettrici o, in alternativa, da un addetto che se ne occupa manualmente nel caso in cui si avesse a che fare con un contatore meccanico.

In genere, i tempi di attivazione previsti sono pari a 7 giorni lavorativi. Nel caso in cui si rispettassero i tempi prestabiliti a causa di una mancanza da parte del distributore:

  • il cliente domestico riceverebbe un indennizzo pari a 35 euro nel caso in cui l'attivazione venisse realizzata con il doppio del tempo previsto;

  • l'indennizzo sarebbe invece di 70 euro nel caso in cui il ritardo fosse triplicato;

  • si riceverebbe infine un indennizzo di 105 euro per tempi di ritardo superiori ai 21 giorni.

Quanto costa l'allaccio della luce

I costi da sostenere per l'allacciamento dell'energia elettrica presso la propria abitazione differiscono a seconda che ci si trovi in regime di Maggior Tutela o nel mercato libero dell'energia e del gas naturale.

Nel caso del mercato tutelato, sono previsti i seguenti costi:

  • 25,81 euro di contributo fisso per gli oneri amministrativi;

  • 23 euro di contributo fisso;

  • un eventuale deposito cauzionale, nel caso in cui sia richiesto dell'esercente;

  • un'imposta di bollo del valore di 16 euro.

Nel mercato libero si dovranno sostenere invece i seguenti costi:

  • i costi della prestazione commerciale sulla base di quanto indicato nel contratto di fornitura;

  • il contributo fisso di 27,03 euro;

  • un eventuale deposito cauzionale, nel caso in cui sia richiesto dell'esercente;

  • un'imposta di bollo del valore di 16 euro.

Come funziona l'allacciamento del gas

Anche nel caso della fornitura di gas, ci si dovrà rivolgere alla società con la quale si ha intenzione di sottoscrivere una determinata tariffa gas, la quale si metterà in contatto con il distributore locale, entro 2 giorni lavorativi.

Il distributore, dopo aver ricevuto la documentazione firmata dal cliente e dal tecnico privato – che deve essere in possesso dell'abitazione prevista ai sensi della legge n. 46/90 - che si occupa dell'installazione, ha 10 giorni di tempo dalla data di ricevimento della richiesta per procedere con l'attivazione del gas.

I documenti richiesti per l'attivazione del gas

Per l'attivazione del gas, dovranno essere inviati i seguenti documenti:

  • la carta d'identità dell'intestatario della fornitura, oltre che il suo recapito telefonico e il suo indirizzo email;

  • il codice PDR, che serve a identificare la fornitura, o la matricola del contatore;

  • in genere viene anche chiesto quali sono i principali utilizzi che si faranno del gas, quindi se lo si utilizza solo per cucinare, per il riscaldamento e così via.

Qualora si stesse attivando il gas per la prima volta, saranno forniti anche alcuni moduli da compilare, quali:

  • l'allegato G, ovvero la “Procedura con le indicazioni da seguire per ottenere l’attivazione”;

  • l'allegato H, ovvero la “Conferma della richiesta di attivazione della fornitura di gas”;

  • l'allegato I, ovvero "Attestazione di corretta esecuzione dell'impianto", che dovrà essere compilata dall'installatore;

  • l'attestazione di tenuta dell'impianto.

Qualora il distributore non dovesse ricevere la documentazione necessaria all'attivazione della fornitura di gas entro 90 giorni dal ricevimento della richiesta, quest'ultima sarebbe annullata.

Le tempistiche di attivazione della fornitura di gas

L'attivazione della fornitura di gas dovrebbe avvenire, in base alla disposizioni vigente, entro 12 giorni lavorativi dal momento in cui è stata inviata la richiesta. Nel caso in cui ci dovesse essere un ritardo per una responsabilità da parte del distributore, si riceverebbe allora un indennizzo pari a 35 euro.

È compito del distributore quello di verificare:

  • che la documentazione ricevuta sia corretta;

  • che l'impianto sia stato installato rispettando le norme di sicurezza in vigore.

Nell'eventualità di documentazione incompleta o nell'ipotesi in cui dovesse mancare una firma, allora il distributore invierà una comunicazione scritta in merito alle mancanze individuate.

Il controllo del tecnico

La procedura di attivazione di una fornitura di gas è più articolata rispetto a quella relativa alla luce in quanto sia nel caso di una prima attivazione sia in quello in cui venga apportata una modifica all'impianto del gas, è necessario un controllo da parte di un tecnico specializzato.

In particolare, il tecnico deve possedere l'abilitazione prevista dalla legge n. 46/90 e dovrà occuparsi della verifica della corretta installazione e funzionamento dell'impianto, altrimenti la fornitura di gas non potrà essere attivata.

La prova da effettuare ha una durata di 15 minuti per gli impianti domestici con potenza inferiore a 35 kW e prevede una pressione di 100 mbar. Se il risultato dovesse essere positivo, allora si procederà con l'attivazione della fornitura da parte del distributore locale.

In caso di esito negativo, invece, il distributore non potrà procedere con l'erogazione del gas: dovrà pertanto inviare al consumatore il motivo della mancata attivazione e attendere che il cliente risolva i problemi riscontrati. A quel punto sarà possibile procedere con una nuova richiesta di attivazione.

Qualora la verifica del tecnico dovesse essere impraticavile, la fornitura sarebbe comunque attivata. In un contesto simile il distributore invierebbe direttamente al Comune una segnalazione relativa all'impossibilità di eseguire gli accertamenti necessari. Il Comune avrebbe facoltà di intervenire in modo diretto con una verifica, addebitandone i costi direttamente sul cliente.

Quanto costa l'allaccio del gas

Anche nel caso dell'attivazione di una nuova fornitura di gas, si dovrà distinguere tra i costi relativi al mercato tutelato e quelli previsti nel mercato libero.

I costi di attivazione della Maggior Tutela sono:

  • 25,81 euro di contributo fisso per gli oneri amministrativi;

  • 23 euro di contributo di gestione pratica;

  • la possibilità che venga richiesto un deposito cauzionale;

  • un'imposta di bollo del valore di 16 euro.

Nel mercato libero sono previsti il contributo fisso di 25,81 euro, l'imposta di bollo di 16 euro e una possibile cauzione. Il contributo per la gestione della pratica, invece, dipende dal singolo fornitore scelto per l'attivazione della fornitura.

Nel caso di prima attivazione, si dovrà aggiungere il costo relativo alla verifica dell'impianto che in genere viene addebitato al cliente, a prescindere dal risultato finale, e che è pari a 40 euro.

Costi per allaccio luce e gas in sintesi

La presente guida ci ha permesso di analizzare quali sono tutte le fasi relative all'attivazione di una fornitura di luce e gas, che non spettano direttamente al fornitore con il quale si attiverà una data offerta, ma al distributore locale.

La procedura per completare l'attivazione del gas è leggermente più articolata rispetto a quella della luce e potrebbe prevedere la richiesta di qualche documento in più. È inoltre necessaria una verifica da parte di un tecnico con un'abilitazione ben precisa, in alcune situazione, come quella relativa a una nuova attivazione.

I costi di attivazione sono leggermente diversi a seconda che si attivi una fornitura nel mercato libero, che sarà obbligatorio per tutti a partire dal 1° gennaio 2022, o il mercato tutelato. Li abbiamo ricapitolati nella tabella seguente in modo tale che si possano esaminare le differenze esistenti, che potrebbero influire sull'eventuale scelta di una determinata tariffa.