Quanto consuma un condizionatore? Costo medio annuo in bolletta e consigli di risparmio

Aggiornato il: 30/05/2023
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 29/05/2023

In 30 secondi

Il consumo di un condizionatore dipende da vari fattori

  • Tempo e modo di utilizzo sono parametri soggettivi che permettono di valutare il consumo di un condizionatore
  • L’efficienza è indicata sull’apposita Etichetta energetica: i condizionatori più efficienti hanno classe A+++
  • Per ridurre l’impatto del condizionatore in bolletta è fondamentale ridurre il costo dell’energia con le migliori offerte luce del Mercato Libero

I condizionatori sono uno strumento efficace per sopravvivere all’afa estiva e ai livelli di umidità fuori norma, là dove i ventilatori arrancano e quando non basta aprire le finestre in casa. Tutto questo, però, ha un costo in bolletta luce, specie se usato senza criterio. Vediamo insieme dunque quanto consuma un condizionatore in relazione a tipo e utilizzo e come ottimizzarne i consumi.

quanto consuma il condizionatore

Condizionatore o climatizzatore? Anche se i due termini vengono usati come sinonimi, in realtà non lo sono: 

  • Il condizionatore si concentra esclusivamente sulla riduzione della temperatura in un ambiente tramite l’immissione di aria fresca.
  • Il climatizzatore permette di abbassare e mantenere una temperatura stabile all’interno di un ambiente, oltre a regolarne il livello di umidità.

Consumo annuale di un condizionatore per il raffrescamento

Sulla base di classe energetica e SEER*, ecco le stime di consumo annuale e di costo annuale del climatizzatore:

Classe energetica SEER Consumo medio annuo Costo medio in bolletta luce
 A 8,5 170 kWh 20 €
C 5 270 kWh 32 €
G 3 440 kWh 53 €

*SEER è l’Indice di prestazione in freddo, segnalato nelle nuove etichette: più il valore è alto, maggiore è la potenza e l'efficienza del condizionatore.

Il consumo annuale di un condizionatore è inoltre collegamento ai seguenti parametri:

  • il tempo di utilizzo e, quindi, per quante ore il dispositivo sarà attivo
  • il modo di utilizzo e, quindi, quale sarà la temperatura obiettivo che si desidera raggiungere (più bassa è la temperatura rispetto a quella esterna e maggiori saranno i consumi)
  • l’efficienza energetica indicata sull’apposita etichetta

I primi due parametri sono molto soggettivi e vanno valutati caso per caso. Per quanto riguarda l’efficienza energetica, invece, è possibile tenere in considerazione il dato indicato sull’etichetta. Consultando le informazioni riportate su questo documento, infatti, viene indicato il consumo in kWh per 350 ore di utilizzo. Si tratta di un parametro utile per valutare l’effettivo consumo.

Scegliendo un condizionatore ad aria solo con funzione di raffreddamento, un modello di classe A+++ registrerà un consumo non superiore ai 213 kWh per 350 ore di utilizzo. Si tratta di un parametro oggettivo che può essere utilizzato per scegliere qual è il modello giusto da acquistare per poter rinfrescare casa in tutta tranquillità durante l’estate, senza dover fare i conti con una maxi-bolletta.

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Come risparmiare con il condizionatore in bolletta?

Per alleggerire l’impatto del condizionatore in bolletta è necessario:

  • ridurre il più possibile il consumo del dispositivo
  • ridurre il costo al kWh dell’energia elettrica utilizzata dal condizionatore

Per ridurre il consumo del condizionatore è utile mettere in pratica tutti i consigli visti in precedenza per ottimizzare i consumi. In questo modo, infatti, sarà possibile utilizzare nel modo più efficiente possibile l’energia elettrica, andando a rinfrescare casa, evitando sprechi e ottenendo il massimo possibile con un consumo ridotto. Può anche essere utile adottare alcuni accorgimenti per raffreddare casa anche senza aria condizionata.

Dopo aver adottato tutti gli accorgimenti possibili per rendere più efficiente il condizionatore e per evitare di utilizzarlo quando non necessario, raffreddando gli ambienti con altri “trucchi”, bisogna assicurarsi di aver ridotto il costo dell’energia elettrica al valore più basso possibile in base alle attuali condizioni del mercato. Con l’attivazione della miglior tariffa luce, infatti, è possibile ridurre il costo effettivo legato all’utilizzo del condizionatore e, quindi, massimizzare il risparmio.

Come ottimizzare il consumo del condizionatore? 10 consigli utili

Come si è detto, i condizionatori tenuti accesi per molte ore possono costituire una sezione importante delle spese in bolletta, e per questo motivo è bene adottare  10 buone pratiche per ridurre gli sprechi più possibile. 

Queste indicazioni sono generiche ma possono adattarsi a svariate tipologie di condizionatori e climatizzatori presenti sul mercato. Seguendo, anche solo in parte, gli accorgimenti descritti di sotto sarà possibile contenere i consumi legati all’utilizzo del condizionatore senza rinunciare a rinfrescare casa durante i mesi estivi.

  • Utilizzare la funzione deumidificazione: è possibile in molti modelli scegliere la cosiddetta modalità "Dry" - quando il caldo è soffocante, infatti, è più spesso un problema di umidità. La deumidificazione garantisce consumi più bassi e crea un ambiente più confortevole, anche durante la notte, quando il condizionatore di norma andrebbe spento.

Con la deumidificazione al posto del raffrescamento il risparmio potenziale in bolletta è anche del 12-13%.

  • Impostare la temperatura corretta; la scelta della “temperatura obiettivo” è un passaggio fondamentale; in linea di massima, la temperatura in casa non dovrebbe essere più bassa di 8° C rispetto alla temperatura esterna; oltre questa soglia, infatti, la sensazione di rinfrescamento sarà limitata.

Se la giornata è particolarmente torrida, ad esempio con 35 °C, la temperatura del condizionatore non deve essere regolata sotto i 28 °C; invece, moltissimi proprio quando fa più caldo regolano il proprio dispositivo alla temperatura più bassa possibile (di norma i 16 °C), con la speranza che il fresco arrivi il prima possibile. Ma è una pratica pericolosa e costosa.

  • Migliorare il più possibile l’isolamento dell’ambiente, evitando fuoriuscite d’aria fresca e qualsiasi possibile fonte di dispersione termica.
  • Concentrarsi sulle stanze effettivamente utilizzate; scegliere di raffreddare tutta la casa, soprattutto se ci sono diverse stanze, non è una buona mossa, dal punto di vista energetico; meglio concentrare l’aria fresca solo nelle stanze in cui è effettivamente presente qualcuno, evitando di consumare energia inutilmente per rinfrescare stanze dove non c’è nessuno.
  • Collocare il condizionatore nella posizione corretta; il dispositivo andrebbe installato in alto e nella parte più fresca e protetta della stanza per garantire un funzionamento ottimale.
  • Scegliere il condizionatore giusto per la stanza, evitando di puntare su modelli sottodimensionati o sovradimensionati; entrambe le opzioni sono, infatti, poco convenienti.
  • Affidarsi a modelli con tecnologia Inverter in grado di adeguare la velocità del motore in base all’effettiva temperatura dell’ambiente da rinfrescare, ottimizzando così i consumi.
  • Sfruttare la funzione timer del condizionatore per regolare gli orari di accensione e spegnimento al fine di evitare sprechi di energia.
  • Effettuare la manutenzione e la pulizia del condizionatore: il climatizzatore è una macchina delicata e come tale deve essere sottoposta a regolare controllo, altrimenti si rischia di consumare ancora di più. È buona regola far effettuare a professionisti la manutenzione a stagione calda conclusa, verso ottobre, e poi a maggio-giugno, prima che la stagione ricominci.

Le operazioni di manutenzione di solito comprendono la pulizia dei filtri e delle griglie dell’aria, che dopo qualche settimana si ricoprono di polvere, soprattutto in caso di uso continuativo del climatizzatore; il controllo del livello del gas refrigerante; e infine la pulizia della serpentina. Pulire i filtri consente di ridurre i costi fino all’8%!

  • Non utilizzare solo il condizionatore; per rinfrescarsi è utile, durante le calde giornate estive, alternare al condizionatore anche l’uso del ventilatore da soffitto, un sistema semplice ed economico per combattere il caldo; alternando i due dispositivi sarà possibile rinfrescarsi e ottimizzare i consumi.

Non è necessario ricorrere a tutti questi accorgimenti ma è comunque molto importante cercare di metterli in pratica quanti più possibile e nel miglior modo possibile. Con questi piccoli interventi, infatti, sarà possibile usare il condizionatore nel modo giusto, andando ad ottimizzare i consumi.

I diversi tipi di climatizzatore

Le tipologie di climatizzatore oggi disponibili per l’acquisto sono fondamentalmente 3:

  1. Condizionatori senza unità esterna, sia fissi che portatili: hanno il classico tubo flessibile che viene fatto passare attraverso la finestra o la porta-finestra (di norma con un buco nel vetro); sono spesso l’unica possibilità quando non è possibile installare un motore esterno, perché non si ha lo spazio o perché, in un condominio, non viene permesso dal regolamento. Hanno prestazioni decisamente inferiori rispetto ai condizionatori con unità esterna e, avendo il motore interno, sono molto più rumorosi.
  2. Climatizzatori con unità esterna: comprendono il motore – fuori dalla finestra, oppure sul balcone o in terrazzo – e i vari split installati negli ambienti della casa dove serve.
  3. Climatizzatori a pompa di calore, che possono anche funzionare in senso inverso producendo aria calda quando la temperatura esterna si aggira intorno, al minimo, agli 8 °C. Non possono essere considerati veri sostituti di un impianto di condizionamento tradizionale, ma possono garantire un’eccellente integrazione.

I climatizzatori delle migliori marche hanno diverse funzionalità che consentono di:

Non esiste un condizionatore migliore in assoluto: nella valutazione del modello da acquistare è necessario tenere in considerazione le proprie esigenze oltre al tipo di ambiente da rinfrescare. L’efficienza energetica è un altro elemento fondamentale da valutare per individuare l’opzione giusta.

Il condizionatore giusto per la propria casa: BTU e potenza del condizionatore

Prima di acquistare un climatizzatore è necessario assicurarsi che abbia una potenza adeguata a diversi fattori per in modo che non vada sprecata o che non faccia troppa fatica, aumentando i consumi. Essi sono:

  • dimensione della propria casa;
  • isolamento termico dell'abitazione;
  • esposizione al sole;
  •  zona climatica nella quale si vive,

Ad esempio, un condizionatore in una casa che si trova in una zona climatica molto calda dovrà lavorare di più per raggiungere la temperatura obiettivo, sia in termini di tempo che di potenza. Allo stesso modo, un condizionatore di un'abitazione scarsamente isolata impiegherà più tempo e più potenza rispetto a una casa con maggior isolamento termico. Infine, se pensiamo all’esposizione, una casa costruita in una posizione molto esposta al sole avrà bisogno di più tempo e potenza per raffreddarsi rispetto a una che sorge all’ombra.

L’unità di misura che viene utilizzata per indicare la potenza del condizionatore, o meglio la capacità di raffreddamento nel tempo (e non il consumo, analizzato più sopra) sono i BTU, ovvero i “British Termal Unit”.

Per capirsi, bastano 5.000 BTU orari per raffrescare una stanza fino a 10 metri quadri, ma sopra i 40 metri quadri ce ne vogliono almeno 18.000. Attenzione perché nei climatizzatori con uno solo motore esterno e due split i BTU non possono essere semplicemente sommati, perché è molto difficile che entrambi i dispositivi lavorino al massimo delle prestazioni nello stesso tempo: attenzione, quindi, perché quasi sempre non è sufficiente acquistare più split per garantirsi la temperatura desiderata in uno spazio molto grande.

Da valutare con cura è anche la rumorosità del climatizzatore, soprattutto se questo è localizzato nella stanza da letto e si ha intenzione di tenerlo acceso anche durante la notte. Durante le ore di riposo sarebbe infatti desiderabile non superare mai i 30 decibel, mentre durante il giorno si possono sopportare come “rumore di fondo” anche 40-45 db. Il problema diventa particolarmente rilevante con i condizionatori portatili, perché a differenza dei climatizzatori fissi il motore si trova all’interno e non all’esterno della stanza, e il rumore può divenire quasi assordante.

A cosa bisogna fare attenzione quando si acquista un condizionatore?

La prima variabile utilizzata per stabilire il consumo di un condizionatore è la sua classe di efficienza. Indicato con una lettera, da A+++ fino a F (ma ormai sulle etichette non ci sono più le classi inferiori a D), questo valore misura la capacità dell’elettrodomestico – in questo caso il condizionatore, appunto – di sfruttare al meglio ogni kWh.

I dispositivi con una classe di efficienza superiore costano di più, ma consentono di risparmiare in bolletta, e in pochi mesi (soprattutto quando l’utilizzo del condizionatore è intensivo e non occasionale) si recupera la differenza di spesa. Grande rilevanza ha anche l’indice SEER, ovvero l’Indice di prestazione in freddo, a cui fa a contraltare lo SCOP, Indice di prestazione in caldo; vengono segnalati nelle nuove etichette e più alti sono meglio è.

Inoltre, chi acquista un nuovo condizionatore per sostituire un impianto preesistente o mentre ristruttura la casa può avere diritto alle varie detrazioni fiscali previste per chi migliora l’efficienza energetica di casa, che consentono di recuperare dal 50% al 65% di quanto speso tramite bonus fiscale spalmato in 10 anni.

Le detrazioni fiscali disponibili per l’acquisto di un condizionatore non sono fisse ma possono variare di mese in mese o di anno in anno, in base alla normativa vigente e alle misure definite dal Governo per incentivare il risparmio energetico. Attualmente, è disponibile il “bonus condizionatori” accessibile tramite il Bonus ristrutturazione, il Bonus mobili ed elettrodomestici, l’Ecobonus oppure il Superbonus.

Altrettanto importanti sono le caratteristiche dell’edificio. Se per un condizionatore non è difficile assicurare una temperatura ottimale in una stanza di pochi metri quadrati, quando l’ambiente è “complicato” – molto esteso, con esposizione a sud, con molte finestre e magari un isolamento delle pareti e del tetto non ottimale – i consumi possono aumentare di molto.

Il terzo elemento cruciale riguarda l’utilizzo che viene fatto del condizionatore stesso. Arrivare accaldati a casa dopo una giornata afosa e accendere il condizionatore a 16 gradi, a massima potenza, è il modo migliore per ricevere bollette da far girare la testa. Il condizionatore va utilizzato solo quando serve e con attenzione, anche per far sì che possa funzionare ogni giorno al meglio e senza guasti.

Quali sono le detrazioni fiscali per i condizionatori?

Le detrazioni fiscali sono un sistema utile per ridurre la spesa effettiva da sostenere per acquistare e installare il condizionatore. Ogni anno, è possibile accedere a varie tipologie di incentivi fiscali legati al condizionatore. In base ai fondi disponibili, alla normativa vigente e al tipo di dispositivo da acquistare, infatti, sarà possibile beneficiare di una determinata detrazione.

Attualmente, le detrazioni fiscali per i condizionatori prevedono:

  • ecobonus al 50%: acquisto di condizionatori in concomitanza di interventi di ristrutturazione edilizia o di un intervento di manutenzione straordinaria; con il Bonus Ristrutturazione è prevista una spesa massima detraibile di 96 mila mentre con il Bonus Mobili è prevista una spesa massima detraibile di 8.000 euro
  • ecobonus al 65%: acquisto di condizionatori a pompa di calore ad alta efficienza in sostituzione di un modello analogo con classe di efficienza inferiore; con l’ecobonus è previsto un tetto massimo detraibile di 46.154 euro
  • superbonus al 90%; acquisto di un condizionatore effettuato in parallelo ad un intervento “trainante” (isolamento termico delle superfici dell’edificio, sostituzione della caldaia con impianti centralizzati a condensazione e miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio o raggiungimento della classe più alta)

L’importo oggetto della detrazione viene suddiviso in 5 o 10 rate annuali di pari importo (in base alla tipologia di bonus utilizzato) andando, quindi, a ridurre la spesa effettiva per l’acquisto del condizionatore.

Le detrazioni fiscali disponibili possono cambiare in qualsiasi momento, sulla base degli interventi normativi delle Autorità competenti. Il consiglio è verificare sempre la disponibilità delle agevolazioni anche richiedendo preventivi in merito all’acquisto e all’installazione di condizionatori a rivenditori e professionisti del settore che potranno fornire l’assistenza necessaria per accedere alle ultime detrazioni disponibili.

Le offerte luce per il condizionatore

La scelta della tariffa luce giusta per chi ha il condizionatore in casa può avvenire facilmente tramite il comparatore di SOStariffe.it per offerte luce. Il tool di comparazione, infatti, consente di stimare il proprio consumo oppure di inserire un dato preciso (il consumo annuo è sempre riportato in bolletta) per accedere ad una panoramica completa delle tariffe disponibili e scegliere poi l’offerta giusta. Per minimizzare la spesa è necessario minimizzare il costo dell’energia. Tra le offerte disponibili a marzo 2024 segnaliamo:

  • Next Energy Sunlight di Sorgenia: l’energia elettrica prevede un costo pari al PUN + 0,01 €/kWh. Il costo del PUN si aggiorna ogni mese, in base all’andamento dell’indice all’ingrosso. Il costo fisso della fornitura è di 7,60 euro al mese
  • Octopus Flex Trioraria: l’energia elettrica prevede un costo pari al PUN + 0,016 €/kWh con un sistema di tariffazione su tre fasce orarie che consente di beneficiare di un prezzo più basso di sera e nei week end. Il costo del PUN si aggiorna ogni mese, in base all’andamento dell’indice all’ingrosso. Il costo fisso della fornitura è di 6,50 euro al mese
  • Iren Prezzo Fisso Luce Verde Web: l’energia elettrica prevede un prezzo di 0,2 €/kWh. Tale prezzo è fisso e bloccato per 12 mesi. Il costo fisso della fornitura è di 9 euro al mese

Le tariffe luce più vantaggiose disponibili sul Mercato Libero possono cambiare in qualsiasi momento. Il consiglio è, quindi, di consultare il comparatore di SOStariffe.it per offerte luce per individuare le opzioni più vantaggiose disponibili oggi. Tutte le offerte sono attivabili direttamente online e in modo gratuito.

Risorse Utili

Domande correlate

Quanto consuma un condizionatore da 12000 BTU?

Un condizionatore da 12.000 BTU consuma in media circa 1 kWh con un minimo di 0,3 kWh (con la funzione di risparmio energetico attivata) e un massimo di 1.5 kWh (per i modelli a bassa efficienza).

Quanti BTU per metro quadro servono?

Per riscaldare un metro quadro servono circa 340 BTU. Di conseguenza, per riscaldare in modo efficace 10 metri quadrati ne serviranno 3.400 BTU mentre per 20 metri quadrati saranno necessari 6.800 BTU.

Quanto costa tenere acceso il condizionatore tutta la notte?

In media, si può stimare che un condizionatore consumi circa 30 centesimi all’ora. Di conseguenza, tenerlo acceso di notte comporterà una spesa di poco più di 2 euro. Ovviamente si tratta di una stima, in quanto i fattori in gioco sono diversi (costo dell’energia, consumo del condizionatore, modalità di utilizzo del condizionatore accesso tutta la notte etc.). 

Quanto consuma un condizionatore in un'ora?

Un condizionatore da 12.000 BTU presenta un consumo medio di 1 kWh con punte che possono raggiungere 1,5 kWh per i modelli a bassa efficienza. Dipende dal condizionatore utilizzato e dal modo in cui viene utilizzato. 

Quanto consuma un condizionatore inverter?

Un condizionatore a inverter di ultima generazione riesce a ridurre il consumo in modo netto rispetto alla media dei condizionatori: per un modello di questo tipo da 12.000 BTU si può stimare un consumo di circa 0,3-0,6 kWh

Il condizionatore consuma più a caldo o a freddo?

Il consumo del condizionatore a caldo e a freddo può essere molto simile come molto diverso, in base alle temperature esterne e alle temperature da raggiungere. Utilizzare il condizionatore per il riscaldamento invernale, in ogni caso, presenta vantaggi e svantaggi.

Quanto consuma un condizionatore acceso 24 ore?

Un condizionatore medio consuma circa 1 kWh: di conseguenza, tenerlo attivo tutta la giornata potrebbe comportare un consumo di 24 kWh. I fattori in gioco però sono diversi: la temperatura nel corso del gioco cambia e i parametri di funzionamento potrebbero essere diversi. Il dato stimato rappresenta, in ogni caso, un elemento di riferimento per valutare il consumo giornaliero.