Quando staccano luce e gas?

Aggiornato il: 30/08/2022
di Alessandro Voci
Pubblicato il: 30/08/2022

Soprattutto a causa degli aumenti senza precedenti relativi all’energia elettrica e al gas, per milioni d'italiani sta diventando sempre più difficile pagare nei tempi previsti le bollette per le forniture di casa. Il Governo italiano è intervenuto a più riprese per disinnescare questa vera e propria bomba sociale che peggiora una situazione già compromessa dalla pandemia e della crescente inflazione – ad esempio con l’eliminazione degli oneri di sistema o con l’introduzione di forme di rateazione senza interessi – ma per tante persone questo ancora non basta e l’esito inevitabile è la morosità. Ma come sappiamo chi non paga le bollette dopo un certo periodo di tempo rischia che gli vengano disattivate le forniture: ecco, pertanto, tutto quello che c’è da sapere su quando staccano luce e gas i fornitori del servizio.

Sospensione fornitura luce

Che cosa succede quando non si paga una bolletta?

Di norma, non pagare immediatamente una bolletta della luce o del gas non dovrebbe avere conseguenze troppo gravi: tutt’al più si pagheranno degli interessi di mora, solitamente bassi e addebitati nella bolletta successiva. Il problema si pone invece quando il cliente continua non pagare anche dopo aver ricevuto un sollecito di pagamento scritto da parte del fornitore, che indica inoltre il tempo rimasto per regolarizzare la propria posizione. Se entro questo termine ancora non si paga, ci si vedrà recapitare una raccomandata per la messa in mora, con l’indicazione del giorno in cui verrà staccata la fornitura a causa del mancato pagamento. Di norma, il distacco della luce o del gas sarà avviato 20 giorni dopo l’emissione della raccomandata, 15 giorni dopo il suo invio o 10 giorni dalla consegna al cliente.

Non sempre però si passa subito al distacco della fornitura: per quanto riguarda infatti l’energia elettrica, il fornitore ha la facoltà di effettuare una riduzione del contatore a un livello pari al 15% della potenza disponibile, in modo da poter continuare a usufruire per qualche giorno del minimo sufficiente per alcune attività essenziali. Se dopo 15 giorni a contatore depotenziato non si salda la morosità, il fornitore provvederà al blocco della fornitura. Va ricordato che non è possibile sospendere la fornitura nei giorni festivi, in quelli prefestivi, al venerdì o al sabato. Nella tabella seguente riassumiamo le conseguenze per i clienti in base ai giorni di mancato pagamento:

Giorni Intervento del fornitore
Meno di 7 oltre la scadenza della bolletta Quasi sempre nessuno; possibile sollecito
Tra 7 e 15 giorni oltre la scadenza

Messa in mora tramite raccomandata e nuovo termine di pagamento (10 giorni dalla consegna della raccomandata, oppure 15 dall’invio della raccomandata, oppure 20 giorni dall’emissione della raccomandata)

Oltre il termine indicato nella messa in mora Depotenziamento (per l’energia elettrica) e richiesta di sospensione della fornitura al distributore
Offerte Luce in evidenzaOfferte Gas in evidenza

In quali casi non si può staccare la luce o il gas?

Il mancato pagamento di una o più bollette, di per sé, non è sufficiente a sancire la possibilità per il fornitore di disattivare la fornitura. Ci sono infatti alcuni casi in cui la morosità non comporta la chiusura della luce o del gas, in particolare quando non aver pagato non è una scelta del cliente. Pensiamo ad esempio quando l’utente non ha ricevuto per raccomandata il sollecito di pagamento o la messa in mora, e quindi non sa del procedimento in corso; oppure se questi documenti non rispettano le condizioni stabilite dall’ARERA; o ancora quando l’utente ha rimediato alla situazione di morosità ma non è mai arrivata la comunicazione dell’avvenuto pagamento al fornitore. 

C’è inoltre un caso in cui la fornitura di energia elettrica non può essere sospesa, ed è quella della presenza di macchinari salvavita che sono essenziali per i clienti con gravi problemi di salute, detti per questo non disalimentabili. In questo caso il diritto fondamentale alla salute prevale su qualsiasi altro e non è possibile staccare la luce.

Come deve essere struttura la messa in mora?

Affinché sia efficace a norma di legge, la messa in mora da parte del fornitore di un utenze deve seguire alcune regole che sono state fissate dall’Autorità. In particolare, la comunicazione con cui si chiarisce al cliente il suo status di utente moroso deve arrivare al cliente sotto forma di raccomandata con avviso di ricevimento o con email di posta certificata, se l’utente ne possiede una e l’ha comunicata. Ma non basta: devono essere presenti sempre tutte le seguenti informazioni.

  • la scadenza per il pagamento
  • la data di riferimento per il calcolo della nuova scadenza (in base all’emissione, all’inivio o alla consegna della comunicazione stessa)
  • il termine entro il quale, in caso di mancato pagamento, partirà la richiesta di sospensione della fornitura
  • le modalità di comunicazione dell’avvenuto pagamento.

Quand’è che le bollette della luce e del gas vanno in prescrizione?

Può capitare che un fornitore si accorga dopo anni che non è stata pagata una bolletta da parte dell’utente. In questo caso, non è illimitato il periodo entro il quale la ditta può rivalersi sul cliente: se la richiesta di pagamento infatti si riferisce a consumi che sono avvenuti più di due anni prima, non è valida, a partire dal 1° gennaio 2019. Ecco perché è importante conservare per almeno due anni le bollette della luce e del gas, in modo da dimostrare, nel caso venisse richiesto, che si è effettivamente saldato quanto si doveva; per quello che invece è stato pagato o non pagato oltre i due anni precedenti, non si rischia nulla.

Dopo quante bollette non pagate vengono staccate luce e gas?

Spesso si ha l’idea – sbagliata – che la messa in mora e la sospensione delle forniture sia legata a un numero fisso di bollette non pagate, ma in realtà non è così. Infatti, il fornitore può chiedere la messa in mora (e, in caso di mancato pagamento, provvedere a staccare la luce o il gas) anche dopo una sola bolletta. Il mercato libero dà un certo margine alle aziende che vogliono rivalersi sul cliente, ovviamente sempre nel pieno rispetto delle modalità stabilite dall’ARERA e di quanto firmato dal cliente nel contratto.

Come fare per riattivare la fornitura di luce o gas?

Nel caso in cui si provveda a regolarizzare la propria posizione ma sia ormai apparentemente troppo tardi, perché il distributore ha provveduto a disattivare la fornitura, il cliente deve chiedere la sua riattivazione. Dopo aver pagato le somme dovute, bisogna infatti comunicarlo al fornitore utilizzando le modalità che erano già state descritte nella lettera di messa in mora. A questo punto, entro due giorni lavorativi il fornitore ha l’obbligo di riattivare la fornitura sospesa; nel caso in cui ci fosse stato solo un semplice depotenziamento del contatore per l’energia elettrica i tempi sono ancora più ristretti, visto che il ritorno alla normalità deve avvenire entro il giorno seguente alla comunicazione di avvenuto pagamento.

Come fare per evitare che vengano staccate luce e gas?

Ovviamente l’unico modo per evitare la messa in mora e l’eventuale sospensione delle proprie forniture è pagare sempre puntualmente le bollette, ma può capitare che ci si dimentichi semplicemente di farlo, che la fattura non venga recapitata correttamente e così via. Per questo un buon consiglio è quello di attivare la domiciliazione bancaria, che peraltro in diversi casi dà diritto a sconti e altri vantaggi soprattutto in caso di offerta dual fuel, o almeno la fattura digitale al posto della bolletta cartacea.